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Juscelino Lima Lima itibaren Haverfordwest, Pembrokeshire, Ujedinjeno Kraljevstvo itibaren Haverfordwest, Pembrokeshire, Ujedinjeno Kraljevstvo

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Juscelino Lima Lima itibaren Haverfordwest, Pembrokeshire, Ujedinjeno Kraljevstvo

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La volete sapere una cosa? Questo libro mi ha fatto veramente cagare. Pomposo, 'sti personaggi così banali, la sfacciataggine dell'autrice, i continui salotti e salottini. Ma basta. Che roba noiosa, davvero insopportabile. Veramente. Peccato che io abbia appena esordito con un mucchio di balle. Sì, ma che gusto c'è a prendervi in giro, se ci sono le stelline sopra. Che delusione. E' che volevo fare la voce fuori dal coro, ma alla fine anche io devo unirmi alla grande folla di lettori che sostengono questo romanzo. In realtà non è che mi abbia folgorato o sconvolto la vita, la mia concezione del mondo è ancora la stessa, però non posso dire che non mi sia piaciuto molto. Immaginatevi una piazzetta piena di donne, ragazze e ragazzine. Tutte col vestitino o con la gonnetta, e poi si fa spazio una giovinetta con dei volgarissimi jeans. Naturalmente tutte la guardano con sdegno e sgomento, ma la signorina in questione passa incurante con un risolino soddisfatto. Ecco una versione moderna di Jane Austen. Ci manca solo che si metta a cantare "All the single ladies! All the single ladies! All the single ladies, now put your hands up!". "Possedeva un raro e acuto senso dell'umorismo, e dato che lei afferma che la sua conversazione era in tutto analoga alle sue lettere e le lettere sono ricche di osservazioni spiritose, ironiche e pungenti, è impossibile dubitare che la sua conversazione fosse brillante." Nella postfazione viene descritta anche come una donna modesta, per nulla saccente e molto legata alla sorella Cassandra. Lei stessa non pensava neanche di avere così tanto talento per sfondare in maniera praticamente esorbitante. Ma chi lo pensa, all'inizio? Inoltre a quanto pare quello che le si riconosce di più nella sua persona è l'amare ridere e far ridere. Oh God, in questo momento ho proprio bisogno di parlare con gente del genere. Peccato che la Austen ormai abbia superato pure lo stato di decomposizione. Però questa recensione non è di certo dedicata solo alla Austen, quanto al suo libro più conosciuto, Orgoglio e pregiudizio. Libro tanto caruccio, non c'è che dire. E' uno di quei casi in cui non si sa quanto il libro che hai appena finito si rivelerà importante. Mi era già capitato con Il buio oltre la siepe, ero convinta di aver letto un libro buono, molto buono, ma di certo non fra quelle letture indimenticabili. Eppure a distanza di due o tre mesi lo ricordo ancora vividamente e forse lo sto considerando fra le letture più belle e importanti dell'anno. Insomma, prima di giudicare bisogna lasciar tempo al tempo, sto cominciando a credere che è così che si rivela il vero valore di un libro per il lettore. Però, insomma, preferisco ancora fare le mie recensioni dopo la lettura, mi serve più che altro per comunicare tutte le mie impressioni. Ad esempio se io parlassi di questo libro, che ne so, verso la fine dell'anno, non riuscirei a parlarne così lucidamente come ora. Questione di approfittare della propria memoria. Sto divagando. Attualmente il libro è stato semplicemente piacevole, ci ho scoperto un clima fra le pagine molto gradito. Avete presente quei rari ambienti familiari in cui vi trovate bene, per cui non vi dispiacerebbe neanche trattenervi più del solito? Ecco, la stessa identica cosa. Infatti se adesso mi chiedessero se in futuro vorrò leggere altro della Austen, nel rispondere sicuramente penserò a questo bel clima che si respira fra le pagine. Quindi la risposta è scontata. Di certo do ragione ad una parte della critica nel dire che forse per come si risolvono le cose è proprio solo un romanzo, non so quanto fosse attuabile nella realtà della Austen. I personaggi sono caratterizzati benissimo, ci credete che già mi manca il signor Bennett? Che caro papà. So che è bizzarro, ma forse è il personaggio che mi è piaciuto più di tutti, pur non disdegnando Elizabeth o il signor Darcy. Jane e Bingley poi sono una coppia amorevole. Secondo me la Austen si serve della sua considerazione ironica della società con la signora Bennett, che a tratti risulta semplicemente spassosa, mentre a volte solo imbarazzante e stupida. Insomma, se volete sapere come Jane vede le donne della sua società, guardate come ha tratteggiato la signora Bennett, o volendo anche Lydia. Forse in alcune recensioni si diceva che sostanzialmente in Orgoglio e pregiudizio non accade NULLA, e per questo è veramente noioso. Non sono affatto d'accordo. Insomma, concordando con Maugham (il curatore della postfazione), penso che la Austen abbia semplicemente parlato della realtà di una signorina dei suoi tempi. Di solito nelle vite normali c'è poco di straordinario, ma se si fa attenzione possono essere comunque coinvolgenti, come appunto questo romanzo. Jane sa mantenere benissimo l'interesse nel lettore, anche perché ogni evento si dilata in modo da incuriosire, ma non troppo. In questo modo appena si sono rimesse le carte in tavole, si passa subito alla prossima mossa dell'autrice, e così quattrocento pagine non sembrano neanche così tante. Davvero, io non mi sono neanche resa conto del volume del libro. Un pregio è il fatto che è scorrevole. Anche se un appunto lo devo fare, ed è la Mondadori. Io giuro che se sento un altro "codesto", o vomito o ammazzo qualcuno. Sto facendo indigestione. Che il traduttore sia fermamente convinto che si dice "codesto" per dare un'impressione più elegante? No, è un aggettivo che ha una funzione specifica, che cavolo. O forse il tipetto è toscano, allora vabbè, ci vuole comprensione.

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Definitely worth reading--expanded my understanding of Central America and the underlying problems of class and great wealth disparity there. The author does a good job of creating believable characters on both sides of the great divide and evoking sympathy for all of them.

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This book is invaluable to me. I first read it as a high schooler & young college student, and I have never stopped reading it since. This has served as a resource/reference for countless various reasons. Mr. Russell offers a pretty comprehensive account of Western, intellectual history here, but he also provides erudite commentary on almost all major philosophers & philosophies of the Western tradition. The only reason I give this 4 and not 5 stars is Mr. Russell's glaring ommission of Kierkegaard. I guess one could also complain about his treatment of late 19th century continental philosophy - but this could be the result of a lack of historical distance, considering Russell published this work no later than the 1940s. At any rate, this book is worth purchasing as it serves as a very useful reference.